Una insegnante di una scuola privata di Saint-Jean-de-Luz, nel sud-ovest della Francia, è uccisa un suo studente di 16 anni subito fermato dalla polizia e arrestato. La docente, 52 anni, che insegnava spagnolo, è stata accoltellata mercoledì mattina mentre era in classe assieme ai suoi studenti nell’istituto cattolico Saint-Thomas d’Aquin, nel centro della cittadina del Paese Basco frequentatissima dai turisti, a pochi chilometri dal confine spagnolo. “È un giorno triste per l’Istruzione nazionale, è un giorno triste, ovviamente, per questa scuola”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Pap Ndiaye, arrivato da Parigi assieme al collega responsabile per la Funzione Pubblica, Stanislas Guerini. L’esponente governativo ha annunciato che giovedì, alle 15, verrà osservato un minuto di silenzio “in tutte le scuole di Francia”. Da Parigi, il portavoce del governo, Olivier Véran, ha espresso il “sostegno” dell’esecutivo alla comunità insegnante in lutto, mentre per tutto il giorno si sono rincorse le reazioni del mondo politico.
Il giovane assalitore è entrato nella classe del liceo Tommaso d’Aquino. “L’ho visto di fronte alla professoressa, molto calmo: si è avvicinato a lei e poi le ha piantato un grosso coltello al petto, senza proferire parola”, ha raccontato Inès, 16 anni. “Non sapevamo come reagire – ha continuato -, uno studente ha aperto la porta e siamo tutti andati via. Io sono scappata, sono uscita dalla scuola e il padre di un’amica mi è venuto a prendere, non mi sentivo in sicurezza là dentro“. Inès ha detto di “non conoscere per davvero quel ragazzo, seguivamo soltanto le lezioni di spagnolo insieme, ma non c’erano mai stati problemi tra lui e l’insegnante”.
Dopo l’aggressione, i circa 1.100 studenti dell’istituto di Boulevard du Commandant Passicot sono stati tenuti chiusi all’interno delle rispettive aule per circa due ore; solo all’ora di pranzo hanno potuto finalmente raggiungere i genitori che li attendevano fuori dai cancelli della scuola.
L’aggressore è stato fermato nella vicina Bayonne. Il procuratore di zona, Jérôme Bourrier, ha aperto un’indagine per omicidio e ha precisato che il giovane “non era noto ai servizi di polizia”. Bourrier ha convocato un’altra conferenza stampa domani pomeriggio. Per il magistrato, le condizioni dell’assalitore “permettono di tenerlo in stato di arresto” presso la polizia giudiziaria, mentre fonti vicine all’inchiesta citate dalla France Presse descrivono un ragazzo con “chiare turbe psichiche“. Esclusa, almeno per ora, la pista del terrorismo. “Che io sappia, non ci sono circostanze o segnalazioni particolari” riguardanti il profilo dell’aggressore, ha confermato il ministro Ndiaye. In Francia, è la prima volta che un insegnante viene ucciso nell’esercizio della sua professione dopo il terribile assassinio di Samuel Paty da parte di un fondamentalista islamico rifugiato russo di origini cecene, il 16 ottobre 2020 vicino Parigi. L’episodio richiama alla memoria anche quanto accaduto il 13 settembre scorso, quando uno studente di 15 anni accoltellò alla gola l’insegnante di un liceo di Caen, in Normandia. La vittima, di 63 anni, venne dimessa pochi giorni dopo e lo studente con problemi psicologici fu arrestato sotto sorveglianza medica.
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