Roma, 8 feb – Altro che pagelle sui cantanti al Festival di Sanremo, in Francia va in scena la rivolta degli agricoltori che denunciano le restrizioni imposte loro dal governo. Una maxi protesta, in tipico stile transalpino, con centinaia di trattori che stanno convergendo su Parigi. Secondo Fnsea, primo sindacato agricolo francese, nella capitale stanno arrivando “500 trattori” e “oltre 2.000 contadini”.
🚜🇫🇷 FLASH – 2.000 #agriculteurs et 500 tracteurs sont à #Paris pour protester contre la disparition de productions agricoles françaises, en raison de la diminution du nombre de #pesticides autorisés. (France 3) pic.twitter.com/K6LJpRFCqB
— Mediavenir (@Mediavenir) February 8, 2023
Un corteo che diretto alla Porte de Versailles, zona sud di Parigi in cui è stato dispiegato un imponente dispositivo di forze dell’ordine. Circa 350 chilometri di ingorghi e rallentamenti sono stati segnalati poco prima delle otto di stamani nella regione dell’Ile-de-Frane. E’ “un dato eccezionale per quell’ora”, fa presente il sito specializzato Sytadin. La protesta è stata lanciata da numerosi sindacati e associazioni di agricoltori, tra cui l’Unione nazionale dei produttori di patate (Unpt), l’Associazione generale dei produttori di frumento e altri cereali (Agpb) e l’Associazione dei produttori di mais (Agpm).
Francia, trattori su Parigi: perché protestano gli agricoltori francesi
A scatenare la rabbia degli agricoltori è stata la recente decisione del governo francese di stracciare l’autorizzazione all’uso di insetticidi cosiddetti neonicotinoidi, adottati in particolare per la cultura della barbabietola, ma non solo. Una decisione presa, per l’esattezza, il 23 gennaio scorso a seguito di una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea che ha reso illegale qualsiasi deroga all’uso di questi insetticidi. Parliamo di sostanze tossiche, note anche come “killer delle api”, vietate in Europa dal 2018.
La Francia aveva beneficiato di una deroga per due anni, che ne consentiva l’applicazione preventiva sui semi di barbabietola da zucchero. “Siamo stufi, è facile trovare capri espiatori. Gli allevatori sono stigmatizzati, imponiamo loro sempre più divieti e ci ritroviamo senza via d’uscita”, tuona a Le Monde un coltivatore. Secondo i manifestanti in Francia “stiamo assistendo all’uccisione dei settori agricoli, uno dopo l’altro (…) di questo passo, l’agricoltura francese scomparirà”. Pur affermando che “non si tratta di fare l’apologia di certi insetticidi”, gli agricoltori si dicono favorevoli alla reintroduzione dei neonicotinoidi “finché non ci sarà un’altra soluzione” proposta dal governo. Secondo loro è in gioco la “sovranità alimentare”, peraltro “esibita come priorità di governo”.
🔴En direct : défilé des tracteurs > arrivée sur l’esplanade des #Invalides #sauvetonpaysan@AGPB_Cerealiers @FNPFruits @JA_IDF @FrseaIDF @JAregionIDF @LegumesdeFrance @FopProducteurs @UNPT_FRANCE pic.twitter.com/FXAUlZCkqa
— FNSEA Grand Bassin Parisien (@FnseaGBP) February 8, 2023
Alessandro Della Guglia
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