L’iniziativa promossa dalla Confraternita del Carmine, a Taranto, giunge alla quarta edizione dopo un fermo forzato dovuto alla pandemia, e “ha l’ambizione di raccontare il grande momento di fede popolare che rappresenta la Settimana Santa”.
Si è svolta oggi nel Salone di rappresentanza dell’Arciconfraternita di Maria Santissima del Carmine, in via Ciro Giovinazzi,la conferenza stampa di presentazione del progetto religioso e culturale Facies Passionis – I volti della passione. Hanno partecipato il priore Antonello Papalia, il padre spirituale, mons. Marco Gerardo, e l’assessore alla cultura del Comune di Taranto, Fabiano Marti.
L’evento religioso e culturale prenderà il via mercoledì 8 febbraio alle 18 nel foyer del Teatro comunale Orfeo. Subito dopo sarà inaugurato, nella Chiesa del Carmine con il taglio del nastro da parte dell’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, alla presenza delle autorità civili e militari di Taranto, dei rappresentanti istituzionali, degli esponenti delle Confraternite e della comunità partecipanti. L’ingresso sarà libero e gratuito, tutti i giorni (dalle 9 alle 22) sino a domenica 12 febbraio, giorno di chiusura.
L’intera organizzazione è stata curata dall’Arciconfraternita del Carmine, con il supporto dell’Arcidiocesi di Taranto, del Comune di Taranto, di Taranto Capitale di mare e della Banca di Credito Cooperativo di San Marzano.
Il percorso espositivo vedrà la presenza dei simulacri, di proprietà di altre Confraternite e di privati del sud Italia, con la partecipazione delle di Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
Le statue o i complessi statuari, presentati all’attenzione dei fedeli e dei visitatori, saranno quattordici, quattro in più rispetto all’ultima edizione del 2020, realizzati prevalentemente in cartapesta e sorretti nelle singole processioni dei Misteri.
“Con Facies Passionis 2023, nel solco del percorso intrapreso – si legge nella nota del Carmine – s’intende soprattutto riaffermare la pietà popolare come pratica devozionale delle nostre comunità. Le processioni, le statue, i simboli, viste non solo come manifestazione pubblica di fede, ma come testimonianza di una storia, di un vissuto, di una cultura che ancora oggi, a distanza di tanti anni, sono in grado di parlare al cuore e all’anima di tante persone e probabilmente anche in grado di suscitare emozioni e senso di appartenenza in chi non è cattolico praticante. Il progetto – si legge – prevede la realizzazione di un catalogo d’arte che illustrerà le finalità dell’esposizione e tutti gli elementi statuari esposti con una serie di approfondimenti storici, artistici eculturali, con particolare attenzione alla storia dei Sodalizi che hanno offerto la possibilità di ammirare i simulacri; la narrazione dei dettagli della loro creazione, il significato più profondo in termini di religiosità, di fede e d’interpretazione artistica, declinando i modi, i tempi e i luoghi in cui il simulacro è impiegato durante lo svolgimento dei Riti del territorio cui appartiene.
L’intento di Facies Passionis, realizzato a Taranto dall’Arciconfraternita del Carmine, nell’omonima Chiesa, cuore nevralgico della provincia Jonica dei Riti della Settimana Santa – chiude la nota stampa – è quello di diffondere e divulgare la storia, l’appartenenza, la tradizione, la fede e la pietà popolare che i territori del mezzogiorno d’Italia esprimono. Vuole rappresentare inoltre l’opportunità per la nostra città, di diventare punto di riferimento e di promozione culturale, attraverso la bellezza artistica dei momenti e dei luoghi religiosi”.