Roma, 19 marzo – Buone notizie per il pallone italiano impegnato in terra continentale anche dalle sorelle – per così dire – minori. In Europa League nessuna sorpresa, siamo ancora in gioco con Roma e Juventus. Sì è vero, guardando alla Conference abbiamo perso inaspettatamente per strada la Lazio (l’AZ era ampiamente alla portata degli uomini di Sarri). Ma restiamo in ballo con una Fiorentina ormai specializzata in euro-goleade – ventotto reti nelle dodici gare fin qui disputate. Come per la Champions, si sono svolti ieri i sorteggi di quarti, semifinali e ultimo atto. Scendiamo nel dettaglio.

Europa League, Roma: ancora il Feyenoord

Non in finale (ovviamente), ma sarà di nuovo Roma-Feyenoord. I giallorossi ritrovano gli olandesi a undici mesi di distanza dalla vittoria di Tirana. Oggi al comando della Eredivisie, gli olandesi hanno cambiato molto rispetto alla scorsa stagione. Dal canto nostro non c’è più Zaniolo, ma una squadra che sta trovando la propria dimensione continentale. Dopo un girone nel quale i capitolini si sono assicurati la seconda posizione solo all’ultima giornata, la sconfitta patita a Salisburgo avrebbe potuto chiudere ogni discorso europeo. Ma la grande prestazione all’Olimpico nel ritorno degli spareggi è stato il preludio a un ottavo di finale superato agevolmente. Un gol per tempo nella gara di andata: tanto è bastato per avere la meglio della Real Sociedad. Il merito di Pellegrini e soci è stato anche quello di trasformare l’incontro basco in una pura formalità. Anche in ottica di lungo periodo un “buon” sorteggio per la Roma: al non insormontabile ostacolo biancorosso seguirà una tra Bayer (le aspirine di Leverkusen navigano a metà classifica in Bundesliga) e gli semisconosciuti belgi dell’Union Saint-Gilloise.

Juventus, un sorteggio con molte spine

Più complicato – almeno sulla carta – il percorso che divide la Juventus dalla Puskas Arena di Budapest, stadio che il 31 maggio ospiterà la finale di Europa League. I bianconeri infatti sono finiti dalla parte “sbagliata” del tabellone, quella che vede presenziare Manchester United (favorita principale), Siviglia – detentore del maggior numero di competizioni – e Sporting Lisbona. Proprio i lusitani, che hanno appena eliminato il lanciatissimo Arsenal, se la vedranno subito con la Vecchia Signora. Sfida interessante anche a livello concettuale, il pragmatismo juventino contro l’offensivo 3-4-3 proposto dai portoghesi. Smaltita la delusione di Champions, gli uomini di Allegri hanno comunque archiviato le pratiche Nantes e Friburgo. In Germania oltre a Chiesa – l’azzurro deve ritrovare il miglior smalto – è tornato al gol Vlahovic. Proprio gli strappi del figlio d’arte e la vena realizzativa del serbo saranno imprescindibili per farsi largo in terra continentale.

Conference: Fiorentina macchina da gol

Eccoci alla Conference. Se in campionato non è riuscita a confermarsi sui livelli dell’anno scorso, in Europa la Fiorentina viaggia a ritmo sostenuto. Un percorso fin qui netto, che ha visto i toscani capitolare una sola volta, nell’ormai lontano settembre. Liquidati a suon di reti – dodici marcature – sia lo Sporting Braga che il Sivasspor, ora per i gigliati l’avversario sulla carta più debole. Certo, i modesti polacchi del Lech Poznan vanno rispettati, ma non possono far paura. In caso di qualificazione – e lasciando ogni inutile certezza all’Equipe – spazio poi alla vincente di Basilea-Nizza. Dall’altra parte Gent-West Ham e Az Alkmaar-Anderlecht. La Viola ha dimostrato di avere ogni bagaglio necessario per affrontare il viaggio che terminerà a Praga il primo mercoledì di giugno: scendere anzitempo dal treno sarebbe davvero un grande peccato…

Marco Battistini

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