Roma, 29 gen – Per anni la Cina ha tentato di controllare la quantità di tempo che i bambini dedicano ai videogiochi, con l’obiettivo dichiarato di combattere la “dipendenza da internet”. Già nel 2019 le autorità cinesi avevano limitato ai minorenni l’uso dei giochi online a novanta minuti nei giorni feriali. Non era inoltre possibile giocare dopo le 22, il divieto si estendeva fino alle 8 del mattino.

Le restrizioni si sono fatte più dure dal 2021, secondo il News Herald, i minori potevano giocare online solo per un’ora al giorno e solo il venerdì, i fine settimana e i giorni festivi. Un’eccezione è stata fatta per la festa del capodanno lunare, dal 21 al 27 gennaio.

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Come la Cina limita i videogiochi

I social e gli stessi videogiochi si sono adeguati alle direttive governative offrendo, attraverso le impostazioni come “modalità giovani” o il controllo dei pagamenti, fino alle registrazioni tramite credenziali reali e riconoscimenti facciali, le limitazioni atte ad allinearsi alle ultime norme vigenti.

Le draconiane misure di contenimento del Covid in Cina hanno contribuito ad aumentare sensibilmente la dipendenza dalla rete e il problema ha assunto una portata sociale, tanto che a quelle latitudini è normale trovare veri e propri centri e istituti tesi a combattere la dipendenza. Come sostiene Tao Ran, direttore dell’Adolescent Psychological Development Base di Pechino: “La pandemia ha contribuito ad aumentare la dipendenza da Internet, non ho visto una riduzione del numero di minori inviati al nostro centro ogni mese per frenare la dipendenza”. Lo stesso Tao ritiene però che le restrizioni riservate ai minorenni hanno contribuito a contrastare efficacemente la dipendenza dai giochi online, soprattutto, tra i più giovani, ossia coloro che non sono ancora in grado di trovare quelle scappatoie per evitare i divieti governativi.

Un rapporto pubblicato a un anno di distanza da un gruppo industriale affiliato al governo, il Game Industry Group Committee, ha comunicato ufficialmente che il problema della dipendenza da gioco tra i minori era “sostanzialmente risolto”. I dettagli del rapporto evidenziano che oltre il 75% dei minori ha giocato online per meno di tre ore alla settimana e la maggior parte dei genitori ha espresso soddisfazione per le nuove restrizioni.

Valerio Savioli

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