Roma, 21 mar — Tutti abbiamo sentito dire, almeno una volta nella vita, quanto sia dura mantenere le relazioni a distanza, quanto queste siano destinate ad un triste ed inevitabile epilogo. La loro ragion d’essere, in un’epoca in cui i rapporti si cambiano e si intercambiano con la stessa disinibita velocità della sostituzione della biancheria intima, potrebbe sembrare ancora più fuori luogo. E se la postmodernità ha portato in dote relativismo, nichilismo e disumanità varie, essa è sempre gravida di nuove ed allettanti proposte.
Un “dispositivo baciante” dalla Cina per relazioni a distanza
L’ultima, in ordine di arrivo, giunge dalla Cina e, grazie alla simulazione virtuale promette di intervenire sul distacco: due studenti universitari hanno brevettato il dispositivo che metterà la parola “fine”, una volta per tutte, ai cinici motti sulle relazioni a distanza (o sancirà il loro definitivo tramonto): stiamo parlando di una kissing machine, un dispositivo baciante che consentirebbe agli utenti di provare la sensazione autentica di baciare il proprio partner.
Come funziona
La kissing machine, sviluppata sulla falsa riga del Kissenger, è proposta al pubblico al modico prezzo di 40 dollari; il dispositivo in silicone (sì, come le bambole), completo di un vero e proprio morbido modulo a forma di bocca è stato progettato anche per riproporre la pressione, il movimento e la temperatura delle labbra del nostro partner, da oggi mai più lontano. Manco a dirlo, la kissing machine funziona tramite un’apposita app la quale prevede che venga associata con quella del proprio partner. Una volta completati i pairing l’utente, avvinghiandosi al dispositivo di silicone, potrà uploadare i propri baci e inviarli al ricevente. L’aggeggio non trascura nemmeno i rumori dei baci che verranno registrati e trasmessi, per la gioia dei misofonici.
Jiang Zhongli è il principale inventore del dispositivo e alla domanda sul come gli possa essere venuto in mente di sviluppare un marchingegno del genere ha risposto che lui stesso ha avuto una relazione a distanza: “Nella mia università, avevo una relazione a distanza con la mia ragazza, quindi ci contattavamo solo tramite telefono, ecco da dove è nata l’ispirazione”. Un’esperienza personale, quindi.
Jiang, dopo aver messo fine alle tormentate relazioni a distanza (o alla loro stessa esistenza), non vede di buon occhio gli atteggiamenti fedifraghi: lo studente ha tenuto a specificare che il dispositivo è stato pensato per promuovere e tutelare le relazioni monogame, in quanto questa, richiedendo il consenso di entrambe le parti, può associare solo un mittente e un destinatario. Solo una alla volta, quindi.
Promiscuità a go-go
La CNN, che in tema di notizie serie è sempre sul pezzo, ha voluto vederci meglio e si è accorta del potenziale di socialità promiscua della kissing machine: “il dispositivo cinese consente anche agli utenti di accoppiarsi in modo anonimo con estranei nella funzione kissing square dell’app. Se due estranei si abbinano con successo e si piacciono, possono chiedere di scambiarsi baci. Gli utenti possono caricare i loro baci affinché altri possano scaricarli e provarli.” Giusto, a queste libere latitudini non ci si deve esimere da nessuna pulsione e la CNN ha fatto bene a puntualizzarlo.
Taobao, il più grande sito di shopping online cinese, raccoglie numerose recensioni del dispositivo baciante: “La mia compagna all’inizio non credeva che si potesse ottenere un bacio (a distanza), quindi è rimasta a bocca aperta quando l’ha usato… Questa è la migliore sorpresa che le ho fatto durante la nostra relazione a distanza”.
Valerio Savioli
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