Taranto diventa ponte di solidarietà per i popoli turco e siriano, grazie alla Nato Support and Procurement Agency (NSPA), che ha cominciato a spostare nel porto ionico i container immagazzinati nel Centro operativo meridionale che ha sede a Taranto.
Il Centro è diretto dal generale Renato Lepore. Dalla scalo portuale di Taranto saranno imbarcate 1000 unità che andranno a comporre un rifugio semipermanente, capace di ospitare almeno 2000 sfollati a causa del terremoto.
Sul Molo Polisettoriale di Taranto opera la San Cataldo Container Terminal, controllata dal Gruppo turco Yilport. Ecco il comunicato giunto in redazione:
‘Scatta la solidarietà internazionale per il gravissimo terremoto che ha colpito la parte sud orientale della Turchia. La NATO, che a Taranto ha un’importante base di supporto logistico,ha contattato i vertici di Yilport per concordare un piano per inviare nel più breve tempo possibile un considerevole numero di container contenenti aiuti umanitari nelle zone colpite dal sisma. Il Gruppo YILPORT, operatore portuale internazionale con sede a Istanbul, Turchia e Amstelveen, Paesi Bassi, non poteva non rispondere con massima ed immediata disponibilità a questa emergenza.
E così Il Terminal San Cataldo Container Terminal di Taranto, Gruppo YILPORT, sarà nelle prossime ore il punto di partenza degli aiuti umanitari messi a disposizione dalla Nato per fronteggiare le prime necessità delle popolazioni colpite dal sisma.
In particolare poi il San Cataldo Container Terminal di Taranto conferma la sua assoluta rilevanza nel Mediterraneo, sia da un punto commerciale che logistico al servizio del Paese e del sistema Italia, che grazie allo stesso può nuovamente vantare una infrastruttura attiva ed efficiente.
L’Agenzia per il supporto e l’approvvigionamento (#NSPA) della Nato sta trasferendo infatti circa 1000 container stoccati presso il suo Centro Operativo Sud di Taranto al Molo Polisettoriale porto di imbarco per la spedizione in Turchia.
Come indicato dal comando Nato di Napoli questi container, inviati in due spedizioni da 500 ciascuna già a partire dai primi giorni della prossima settimana, contengono quanto necessario alla costruzione di un rifugio semi-permanente in grado di ospitare almeno 2.000 persone destinato alla provincia di Hatay’.