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Concorso per docenti precari nel 2023. Il Governo è pronto a stabilizzare 20mila precari entro la fine dell’anno per continuare con nuove assunzioni nel 2024, raggiungendo gli obiettivi fissati con il PNRR (scopri tutti gli annunci e le offerte di lavoro sempre aggiornati. Ricevi su Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Manca solo l’ok della Commissione europea e poi il piano potrà essere attuato, nonostante i tanti dubbi dei sindacati e degli addetti ai lavori. Il 2023 sarà poi un anno pieno di novità sul tema della mobilità e dei docenti tutor.
Indice:
- Concorso per docenti precari nel 2023: Governo pronto a partire
- Concorso per docenti precari nel 2023: le prove da superare e i CFU da ottenere
- Concorso per docenti precari nel 2023: quando escono i bandi?
- Concorso per docenti precari nel 2023: altre assunzioni il prossimo anno
- Concorso per docenti precari nel 2023: novità sul piano della mobilità
- Concorso per docenti precari nel 2023: più soldi ai docenti tutor
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Concorso per docenti precari nel 2023: Governo pronto a partire
Saranno 20mila le nuove assunzioni che il Governo italiano mira di portare a termine entro la fine del 2023. L’obiettivo è quello di risolvere uno dei problemi più importanti della pubblica amministrazione: il precariato scolastico. Questi primi posti saranno riservati a:
- docenti già abilitati;
- specializzati sul sostegno;
- iscritti in seconda fascia nelle graduatorie provinciali scolastiche (senza abilitazione).
Coloro che supereranno le selezioni saranno assunti a partire da settembre con un contratto a tempo determinato a cadenza annuale che prevede un esame finale di abilitazione.
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Concorso per docenti precari nel 2023: le prove da superare e i CFU da ottenere
Per vincere il concorso per docenti precari nel 2023 sarà necessario superare delle prove. Al momento ancora non si conoscono i dettagli dei test.
Molto probabilmente si tratterà di una prova scritta e di una orale. Le modalità di svolgimento saranno semplificate.
Gli insegnanti già abilitati dovranno conseguire i 30 crediti formativi universitari (CFU) richiesti. Gli altri che concorreranno per i 20mila posti e non rientrano in questa categoria, dovranno invece arrivare a 60 CFU.
Questo limite minimo di crediti formativi da raggiungere rappresenta la soglia che è stata introdotta dall’ultima riforma sul reclutamento dei docenti che ancora deve entrare a pieno nel vivo.
Concorso per docenti precari nel 2023: quando escono i bandi?
I bandi ufficiali del concorso per docenti precari nel 2023 non è ancora stato pubblicato. La data precisa non è stata ancora comunicata.
Visto però che l’obiettivo è quello di iniziare le assunzioni a partire da settembre, il bando dovrebbe uscire nelle prossime settimane.
In ogni caso, appena sarà pubblicato il testo dell’avviso di selezione lo potrai trovare online sul sito della Gazzetta Ufficiale nella sezione “4ª Serie Speciale – Concorsi ed Esami“.
Concorso per docenti precari nel 2023: altre assunzioni il prossimo anno
Il 2024 invece sarà l’anno delle grandi assunzioni nel mondo della scuola. Il Governo prevede di reclutare altri 50mila docenti.
Il Ministero ha chiarito che sarà redatto un apposito bando ordinario per l’occasione che rappresenta un tassello importante nel raggiungimento degli obiettivi fissati con l’Unione Europea sul PNRR.
Entro il 2025 dovranno essere assunti quindi 70mila docenti. Ogni anno poi il Ministero procederà con la pubblicazione di bandi mirati per coprire i fabbisogni restanti e nascenti delle scuole italiane. I requisiti principali saranno due:
- aver conseguito una laurea (da specificare ancora le varie sigle e facoltà ammesse);
- aver ottenuto 60 crediti formativi universitari.
Concorso per docenti precari nel 2023: novità sul piano della mobilità
Oltre che il concorso per docenti precari nel 2023 dovrebbero essere introdotte delle novità sul piano della mobilità dei neo assunti.
Al momento la normativa prevede che un docente non possa cambiare sede scolastica dopo l’ottenimento della titolarità della cattedra per almeno tre anni.
La richiesta dei sindacati è quella di far decadere questo vincolo. Il Governo potrebbe inserire questa normativa nel piano di riforme obbligatorio sul tema dell’istruzione che bisogna portare al vaglio dei tecnici di Bruxelles per l’ottenimento dei fondi del PNRR.
Da fonti interne al Ministero dell’Istruzione si apprende che l’esecutivo Meloni vorrebbe attivare questo vincolo triennale solo per le nuove assunzioni legate al PNRR.