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Come acquistare una casa popolare: nell’approfondimento esaminiamo come poter comprare l’alloggio popolare dopo aver pagato, per un certo periodo di tempo, il canone di locazione; vediamo i costi e le regole. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Come acquistare una casa popolare: quali sono le regole
- Come acquistare una casa popolare: quali sono i costi
- Come acquistare una casa popolare: come fare domanda?
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Sì, la normativa italiana consente di acquistare una casa popolare, il cosiddetto riscatto.
Per farlo bisogna rispettare alcuni requisiti:
- la famiglia deve abitare nella casa da almeno cinque anni;
- non bisogna essere morosi;
- non bisogna superare una soglia di reddito prevista dall’ente pubblico;
- bisogna avere la cittadinanza italiana o europea;
- essere residente nel Comune;
- non sia titolare di altri alloggi adeguati al nucleo familiare.
Anche per il riscatto di una casa popolare bisogna attendere il bando comunale. Il costo di una casa popolare è molto inferiore rispetto ai prezzi immobiliari di mercato. Ecco perché molti cittadini, dopo averci abitato per diversi anni, decidono finalmente di riscattarla e diventarne proprietari.
Il riscatto non è possibile immediatamente dopo l’assegnazione dell’appartamento. Devono passare alcuni anni per poterla acquistare.
Si può vendere una casa popolare?
Non si può vendere una casa popolare se non sono passati dieci anni dall’assegnazione e, comunque, se non è terminato il pagamento.
Prima di venderlo ad altri, bisogna proporre la vendita all’Istituto Case Popolari da cui è stato acquistato. Solo se arriva il rifiuto da parte dell’Istituto, la casa può essere venduta ad altri.
Non tutte le case popolari possono essere acquistate perché devono restare disponibile alcuni alloggi per gli indigenti.
A decidere quanti alloggi popolari possono essere acquistati è l’Ente pubblico che ha predisposto il bando.
Questo non può essere superiore al 75% del numero complessivo di case popolari, e non inferiore al 50%.
Solo gli assegnatari o i loro conviventi possono acquistare un alloggio popolare.
L’acquirente può quindi essere diverso dall’assegnatario, ma familiare o convivente.
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Come acquistare una casa popolare: quali sono i costi
Secondo la normativa nazionale, per poter acquistare una casa popolare, bisogna rispettare due requisiti fondamentali:
- vivere in un alloggio popolare da oltre cinque anni;
- non essere in mora con il pagamento dei canoni di affitto agevolato nel momento in cui si vuole acquistare.
A questa normativa, poi, si affiancano i regolamenti regionali che variano da Regione a Regione, o da Comune a Comune.
Gli enti territoriali, infatti, spesso decidono di porre un tetto reddituale oltre il quale non si può partecipare al bando. Di solito questo limite viene aggiornato ogni due anni.
Facciamo un esempio: se il Comune stabilisce che possono partecipare al Bando di assegnazione di alloggi popolari solo le famiglie con reddito non superiore a 15 mila euro, lo stesso importo sarà valido per partecipare all’acquisto della casa popolare.
Se chi vuole acquistare un appartamento popolare, rispetta tutti i requisiti riportati nel primo paragrafo, allora potrà partecipare anche al bando di vendita delle case popolari.
Il prezzo di vendita di un alloggio popolare può essere calcolato in due modi, vediamo il primo:
- Valore dell’immobile = rendita catastale x 100;
- Valore di riduzione = età dell’immobile x 1%;
- Prezzo di vendita (senza Iva) = valore dell’immobile – valore di riduzione
Al prezzo di vendita così calcolato deve essere aggiunta l’Iva al 10%, che può diventare 4% nel caso si stia acquistando la prima casa.
Nel secondo caso, l’assegnatario della casa popolare propone all’Istituto o all’Ente pubblico, che a stabilire il prezzo sia l’Ufficio tecnico erariale (Ute).
Il prezzo fissato in questo modo è definitivo.
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