Roma, 20 mar – L’utero in affitto sul web è un vero e agghiacciante supermercato di feti. Venduti in tutti i modi, con ogni modalità di pagamento, con offerte, saldi e tariffe “economy”. Quanto viene riportato dal Secolo d’Italia dipinge un quadro sconvolgente.

Utero in affitto, il web si sbizzarrisce

Non è che ci si potesse aspettare molto di diverso, in un universo dove per l’utero in affitto nascono perfino i social network ispirati, come Nodal, il “Tinder” dedicato alla pratica di cui avevamo già parlato. Ma certamente lo sguardo generale a quello, a tutti gli effetti, è ormai un vero e proprio mercato dei feti di livello mondiale, lascia sbigottiti per la stessa complessità della “offerta”. Per affittare uteri e “produrre” feti, infatti, c’è di tutto. Le tariffe “economy”, “plus” e “vip” sono destinate a bambini venduti come se fossero automobili. Pagabili anche a rate, perché – per carità – bisogna venire incontro a tutti.

Contratti, rate e tariffe vip

Si fa sul semplice, visto che uno dei siti menzionati è anche il più esplicito: uteroinaffitto.com. Lì, come altrove, non è che ci si nasconda tanto dietro formule pseudo-umanistiche. Si dice apertamente di essere disponibili a vendere feti, nonostante la pratica in Italia sia vietata. Ma tanto a chi importa? Del resto, con le rate che permettono di dividere il costo anche in sei pagamenti dilazionati, la possibilità è estesa a molti. Con una “assistenza medica”, si legge, prevista nel contratto “standard” per il periodo richiesto, ma anche la possibilità di scegliere quale gestante avere. Il tutto per le modiche cifre che vanno dai 17mila ai 60mila euro. A seconda del pacchetto scelto, ovviamente. Perché, si sa, le tariffe “vip”, che magari comprendono trasporto, vitto e alloggio e baby sitter, sono trattamenti con i guanti d’oro.

Alberto Celletti

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