Ci si chiede cosa farà l’Italia senza il suo liberalismo. Il resto della coalizione di destra (Fratelli d’Italia e Lega), ora al governo del Paese, sostiene di essere piuttosto radicale. Senza Berlusconi, nessuno parla a nome della destra liberale e conservatrice che forse rappresenta la maggioranza assoluta degli italiani. L’opinione di Francesco Sisci
Era l’idolo di tanti uomini e donne. Aveva tutto: i soldi, il potere, le ragazze, gli amici.
I soldi: era uno degli uomini più ricchi del mondo, venendo dal nulla.
Il potere: è stato il politico italiano più potente per due decenni. Ha dominato la politica nazionale e la sua cultura. Ha plasmato il modo di comunicare del Paese che resiste ancora oggi.
Le donne – era il famoso uomo del “bunga bunga”. Nelle sue case arrivavano ragazze a vagonate.
Chiunque lo toccasse poteva essere benedetto con doni generosi.
Gli amici – era circondato e amato da un gruppo di amici fedeli che gli sono stati accanto fin dai primi anni. Ha cambiato ragazze, ma non ha cambiato amici.
Eppure ora, mentre è in un letto assediato da un plotone di malattie ostili e dall’età che non perdona, quest’anno compie 87 anni, è solo un signore alle prese con la sua eredità.
Il suo impero mediatico: per proteggerlo è entrato in politica 30 anni fa, ora è un grande punto interrogativo. È rimasto fedele alle televisioni anche se la loro importanza sta diminuendo, lasciando spazio al nuovo mondo di internet. La sua politica: ha cercato di presentarsi come liberale, ma il suo liberalismo non è riuscito a passare perché la sua prima necessità era quella di proteggere le sue aziende.
L’Italia è stata deformata dalla cultura del denaro e dei piaceri veloci ed è rimasta quasi vuota dentro. Per riprendersi da tutto questo ci vorranno anni, forse decenni, se pure mai.
Eppure è come un supereroe dei tempi moderni, un semidio dei tempi antichi quando la loro volontà plasmava le epoche e conquistava tutto.
Proprio questo è il peccato capitale della modernità: avendo tutto e ostentandolo, ha infranto il principio della divisione dei poteri. Si può essere ricchi ma non avere potere politico; si può avere potere politico ma non essere ricchi.
In realtà, supereroi e semidei sono molto diversi.
Nell’antichità i semidei erano eroi e re. Nei tempi moderni i supereroi indossano un mantello ma poi assumono una seconda identità per travestirsi da uomini più o meno normali.
Berlusconi non si è mai tolto il mantello, è sempre stato un supereroe.
Ma nello sforzo di richiamare tempi antichi in cui non c’erano limiti ai poteri e alle ambizioni sovrumane, ci ha ricordato l’antichità con una certa nostalgia mista a rifiuto.
Ci attraeva e ci disgustava allo stesso tempo; in questa contraddizione c’era l’arte, la sua vita, un capolavoro. Fuori dalle scatole e dagli schemi, è stato un esempio per molti politici fuori dall’Italia e una pietra d’inciampo per l’Italia.
Ora che sta meglio, ma certamente non potrà recuperare l’attivismo di un tempo, ci si chiede cosa farà l’Italia senza il suo liberalismo.
Il resto della coalizione di destra (Fratelli d’Italia e Lega), ora al governo del Paese, sostiene di essere piuttosto radicale, ma gli italiani sono moderati, non estremisti. Guardano con sgomento e stupore alle dure proteste francesi in corso.
Tuttavia, senza Berlusconi, nessuno parla a nome della destra liberale e conservatrice che forse rappresenta la maggioranza assoluta degli italiani.
L’attuale primo ministro Giorgia Meloni si calerà nei suoi grandi panni moderati? Dovrebbe cambiare molto nei suoi modi per farlo. Chi altri lo farà e come?
Poi, dopo aver formato per tanto tempo le abitudini italiane, l’Italia sembra già deformata senza di lui. Buona salute a lei, signor Berlusconi, e auguri all’Italia, che pure ne ha bisogno.