Roma, 25 gen – La comunità degli psichiatri, riunita in occasione del XXIV Congresso nazionale della Società Italiana di Neuro-Psico-Farmacologia, lancia l’allarme sull’utilizzo, sempre più frequente, di psicofarmaci per uso “ricreativo” da parte dei giovani. Claudio Mencacci, direttore emerito di psichiatria all’ospedale Fatebenefratelli di Milano e Matteo Balestrieri, professore di psichiatria all’Università di Udine, entrambi presidenti Sinpf, hanno sottolineato come l’utilizzo di questi farmaci fuori dalla terapia e dal controllo medico, abbia effetti negativi, soprattutto sugli adolescenti.

Cresce l’abuso di psicofarmaci tra i giovani

Il fenomeno è in crescita costante, con un aumento stimato tra il 15% e il 20% negli ultimi cinque anni. Una pratica che sta sempre più dilagando tra i ragazzi, già a partire dai 13-14 anni, grazie anche alla facilità di reperimento degli psicofarmaci. Secondo i dati, la categoria degli studenti è quella che in percentuale ha un utilizzo maggiore delle sostante: circa il 18%degli studenti ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso del 2021; il 2,8% ne ha fatto un uso frequente e quasi il 10% degli studenti è un abusando “poliutilizzatore” di almeno due sostanze negli ultimi 12 mesi. Molto spesso l’utilizzo di questi farmaci viene associato ad altre sostanze psicoattive come tabacco, energy drink, benzodiazepine o stupefacenti, con lo sviluppo di comportamenti pericolosi. La domanda da porsi è: perché i giovani di oggi abusano di psicofarmaci e sostanze stupefacenti?

Le crepe di una società dove non si prova più nulla

La cosiddetta Generazione Z (i nati dal 1997 al 2012) si trova a dover affrontare una delle epoche più difficili della storia. In una società sempre più liquida e anestetizzata, dove ogni sensazione o piacere è mercificato e riprodotto virtualmente, l’individuo è pervaso da questo processo di farmacologizzazione forzata, il quale fa emergere le crepe di questo sistema consumistico e democratico. La mancanza di senso, la non-presenza dell’essere nel proprio tempo, viene “curata” dall’abuso di sostanze esterne che, per pochi attimi, non fanno sentire questo vuoto esistenziale e ansia per il futuro che attanaglia una generazione intera. Soltanto ricreando dei miti e degli scopi si potrà arginare questo naufragio generazionale.

Andrea Grieco

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