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Bonus affitto da 2000 euro, fake news: ecco come funziona

6‘ di lettura

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Indice

Che cos’è il Bonus affitto fino a 2000 euro di cui si parla tanto?

Da molto tempo si susseguono in rete notizie su un presunto Bonus affitto da 2.000 euro e tanti sono gli utenti che, sul nostro gruppo Facebook e tramite gli altri canali, ci chiedono spiegazioni.

Diciamo subito che l’esistenza di questo bonus, se non la si vuole definire una fake news, è comunque un’informazione alquanto imprecisa.

Nel dettaglio, non esiste un Bonus affitto che offra 2.000 euro versati belli e pronti sul conto corrente dei beneficiari, con cui questi possono pagare l’affitto, e nemmeno un contributo che in qualche modo offra uno sconto sul pagamento del canone di locazione.

Quello che esiste e che va sotto il nome di Bonus affitto da 2.000 euro, in realtà è una detrazione Irpef, a cui per altro hanno diritto solo i giovani con reddito basso, introdotta dalla legge di bilancio 2022. Questa detrazione offre il 20% di rimborso sulle spese annue di affitto, fino all’importo massimo di 2.000 euro, ma il risarcimento avviene come sconto sulle tasse.

In parole povere, si tratta di un bonus fiscale 2023, dove l’importo spettante ai beneficiari, che ha carattere di rimborso, non viene versato su conto corrente. La spesa va infatti inserita nella dichiarazione dei redditi; poi, una volta calcolato quanto spetta di detrazione Irpef per il Bonus affitto, questo importo sarà sottratto dall’Irpef che si è tenuti a pagare.

Adesso vedremo in dettaglio i requisiti di questo Bonus affitto giovani, come si ottiene e come si utilizzano gli importi. Ricordiamo comunque che è un bonus a cui hanno diritto pochi beneficiari, che devono rispettare condizioni di reddito ed età.

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Bonus affitto fino a 2000 euro: requisiti e importi

Chiarito che il Bonus affitto è una detrazione Irpef, cioè un rimborso sotto forma di sconto sulle tasse, vediamo chi ne ha diritto.

Per avere la detrazione del 20% sulle spese per il canone di locazione, il beneficiario deve rispettare allo stesso tempo tutte queste condizioni:

  • avere tra 20 e 30 anni (31 anni non compiuti);
  • avere un reddito complessivo annuo che non superi i 15.493,71 euro;
  • essere titolare di un contratto di locazione, regolarmente registrato, dell’importo minimo di 991,60 euro all’anno;
  • avere la residenza nell’immobile o nella porzione di esso (ad esempio una stanza) che si è affittata.

Per quanto riguarda gli importi, la detrazione Irpef è pari al 20% del costo dell’affitto. In ogni caso però i beneficiari riceveranno la somma minima di 991,60 euro, mentre il massimo che può spettare a ciascuno è 2.000 euro all’anno.

Tuttavia gli importi sono considerati per un’annualità piena, ma devono essere sempre calcolati in rapporto al numero dei giorni in cui effettivamente l’abitazione è stata la residenza del beneficiario.

Se si mantengono i requisiti la detrazione del Bonus affitto giovani spetta per i primi quattro anni di contratto.

Bonus affitto fino a 2000 euro: come si richiede

Come abbiamo detto il Bonus affitto è una detrazione, cioè un’agevolazione che riduce le tasse da pagare a fine anno, e in quanto tale per ottenerla le spese devono essere inserite nella dichiarazione dei redditi.

Nel modello 730 del 2023 queste spese vanno inserite al Quadro E, riga E71, cioè nella sezione V che contiene proprio le “detrazioni per gli inquilini con contratto di locazione”.

Bonus affitto fino a 2000 euro: esempio di come si utilizzano gli importi

E veniamo alla questione più spinosa, e cioè stabilito che il Bonus affitto è una detrazione Irpef, vediamo come si utilizzano i suoi importi.

Facciamo un esempio pratico e immaginiamo un inquilino di 25 anni e con reddito basso, che quindi ha diritto al bonus. Questo inquilino prende in affitto un appartamento per cui paga all’anno 5.000 euro.

Se ha abitato nella residenza per tutto l’anno, gli spetta una detrazione Irpef (redditi da lavoro) pari al 20% di 5.000 euro, quindi di 1.000 euro all’anno.

Questi 1.000 euro saranno sottratti al totale di Irpef che il nostro beneficiario paga, dopo aver fatto la dichiarazione dei redditi.

Ne consegue che, per poter davvero avere il suo bonus da 1.000 euro, il nostro inquilino deve produrre dei redditi da lavoro e presentare una dichiarazione dei redditi. Per farla breve chi non lavora e non produce reddito, dichiarato al Fisco, è classificato come “fiscalmente incapiente” e non può usufruire di questo bonus, né in generale delle detrazioni Irpef.

Inoltre, se la capienza fiscale è minore dell’importo del bonus, cioè se il nostro inquilino lavora, ma paga meno di 1.000 euro di Irpef, allora non potrà scalare l’intero importo dalle tasse.

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