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“Atti falsificati” da agenzia pratiche automobilistiche per “velocizzare pratiche”: ai domiciliari la titolare e il marito carabiniere

redazione 30 gennaio 2023 20:48

Atti pubblici che sarebbero stati “falsificati” per “velocizzare e definire positivamente le pratiche” di un’agenzia automobilistica di Capurso, nel Barese: i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, per i reati di falsità in atti pubblici e/o privati, accesso abusivo a sistemi informatici, contraffazione di sigilli di Stato, furto in abitazione e truffa.

Le vicende contestate sarebbero emerse a settembre 2020 con “riscontri fino a maggio 2021”. In base alle indagini, l’agenzia gestita da fratello e sorella, avrebbe “incrementato il proprio volume d’affari garantendo alla clientela un servizio semplice e veloce di perfezionamento delle pratiche”.

L’agenzia avrebbe beneficiato “dell’indispensabile apporto del marito Carabiniere della co-gestrice” che si sarebbe prestato “a interrogare i database in uso alle” forze di polizia “per poi sottoscrivere le false denunce che, però,” non sarebbero effettivamente state “inserite nei sistemi informatici di riferimento”. La donna e il coniuge sono stati collocati agli arresti domiciliari. Disposta dal Gip, su richiesta della Procura, anche l’interdizione per 12 mesi di esercitare l’attività professionale di consulente automobilistico e l’impresa di pratiche auto per l’altro gestore dell’agenzia.

In particolare, secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip, “gli indagati, al fine di concludere positivamente e/o velocizzare il perfezionamento delle richieste all’ACI/PRA, avrebbero falsificato, utilizzando anche un sigillo di Stato contraffatto, denunce di smarrimento e/o furto di veicoli e targhe, anche accedendo abusivamente alla Banca Dati in uso alle FF.PP., in favore di clienti a volte ignari dell’illiceità di tali condotte e altre, invece, ben consapevoli della scorciatoia intrapresa, se non addirittura complici in vere e proprie truffe assicurative”.  

La coppia di coniugi, per gli investigatori, “avrebbe sfruttato il bagaglio esperienziale maturato nella falsificazione di atti anche per contraffare” anche “certificati medici in favore del militare, il quale” sarebbe così riuscito “ad assentarsi indebitamente dal lavoro”, “attestazioni di negatività al Covid 19 a beneficio di propri conoscenti”; “una lettera d’ufficio per trasmettere un’istanza, falsamente motivata, di annullamento di una contravvenzione” al Codice della Strada “emessa da un Comando di Polizia Locale nei confronti di un commilitone, destinatario per tale motivo della misura cautelare interdittiva della sospensione per 12 mesi dall’esercizio del pubblico ufficio per aver concorso nella predetta falsità in atti”. 

Nell’ambito dell’attività investigativa, condotta principalmente attraverso intercettazioni, acquisizioni di testimonianze e documenti, i Carabinieri hanno anche accertato un ulteriore episodio illecito a carico di un altro militare che avrebbe falsificato il contenuto di un’annotazione di P.G. relativa all’esecuzione di un ordine di cattura. Nei suoi confronti il GIP ha disposto la sospensione per 12 mesi dall’esercizio del pubblico ufficio.

I Carabinieri evidenziano come i militari “indagati, per cui sono contestualmente scattate analoghe misure cautelari disciplinari (sospensione obbligatoria dal servizio)” fossero “stati già da tempo rimossi dai propri incarichi e allontanati dalla propria sede di servizio.

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