L’immobile è inagibile, l’agenzia ne cercava uno nuovo in fitto ma è stata bloccata
30 Gennaio 2023
Reporter:
Massimiliano Scagliarini
La sede della Regione di via Corigliano, alla zona industriale di Bari, dovrà essere evacuata entro domani. L’ultimatum è arrivato dopo Natale con un provvedimento della dirigente del Patrimonio, Costanza Moreo, che ha messo la parola fine a decenni di polemiche sugli ex capannoni del Ciapi: gli uffici sono stati dichiarati inagibili. E vanno trovati nuovi spazi per circa 250 lavoratori.
Nella sede è ospitato il dipartimento Lavoro della Regione, la direzione generale dell’Arpal e un centro per l’impiego. Per gli uffici regionali il problema sembrerebbe risolvibile in pochi passaggi: si trasferiranno in corso Sonnino, nell’edificio che già ospita lo Sviluppo economico. Il vero nodo riguarda l’Arpal. Per la direzione generale, infatti, la Regione vorrebbe mettere a disposizione un altro immobile di proprietà, quello di via delle Magnolie (sempre alla zona Industriale) dove c’è il dipartimento Ambiente. La competenza sul centro per l’impiego è invece del Comune, che dovrebbe – teoricamente – mettere a disposizione i locali.
Un anno fa l’ex direttore generale Massimo Cassano provò ad acquistare come sede un ex studentato universitario (con piscina) nel quartiere Poggiofranco: a bloccarlo fu il Comune, spiegando che non si poteva fare. A Natale l’Arpal ci ha riprovato con una ricerca di mercato, estremamente dettagliata, per cercare un immobile in fitto. Il procedimento, gestito dal dirigente Luigi Mazzei (che dopo aver chiesto «segretezza» ai colleghi su questa procedura ha anche vietato l’accesso ai suoi uffici), è stato bloccato dal commissario straordinario dell’agenzia, Silvia Pellegrini, su input della stessa Regione: prima di spendere soldi in affitti – è la linea – bisogna verificare l’esistenza di spazi liberi di proprietà regionale, e poi di altri locali di proprietà pubblica. L’Arpal due anni fa aveva peraltro speso 160mila euro per lavori di adeguamento della direzione generale, che non sono serviti a risolvere il problema.
La vicenda di via Corigliano sta però causando tensioni, e il risiko di scrivanie che ne deriverà rischia di scatenare una guerra tra poveri. Questo perché in base a una delibera di giunta, le agenzie regionali – che hanno autonomia di bilancio – dovrebbero avere sedi proprie, mentre alcune utilizzano tuttora uffici della Regione. Anche in via Gentile, sede unica degli assessorati, ci sono stanze piene di consulenti (l’«assistenza tecnica») che sottraggono spazi ai dipendenti senza averne titolo. In via delle Magnolie, peraltro, non vuole andarci nessuno: i sindacati dell’Arpal chiederanno l’autorizzazione allo smart working. Ma anche quella sarebbe soltanto una soluzione temporanea.