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Al Teatro Piccinni di Bari per la rassegna DAB23, in scena “Rifare Bach (la naturale bellezza del creato)”

Redazione

Un weekend all’insegna della danza è alle porte per gli appassionati pugliesi. Tre appuntamenti imperdibili per le stagioni teatrali 2022/23 organizzate dai Comuni di Bisceglie, Bari e Barletta in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.

Venerdì 3 marzo al Politeama Italia di Bisceglie va in scena “Anima Mundi”, spettacolo della compagnia Eleina D. con coreografiche di Vito Cassano e con protagonisti Claudia Cavalli, Marco Curci, Francesco Lacatena. Sipario ore 21.00.

Sabato 4 marzo al Teatro Piccinni di Bari, invece, per la rassegna DAB23, sarà la volta di “Rifare Bach (la naturale bellezza del creato)” con coreografia e regia Roberto Zappalà. Sipario ore 21.00.

Sempre sabato 4 marzo, infine, il Nuovo Balletto di Toscana presenta “Bayadére – Il regno delle ombre”, uno spettacolo di Ludwing Minkus e Michele Di Stefano, già vincitore del Leone d’Argento per l’innovazione alla Biennale Danza nel 2014, del premio UBU 2019 come miglior spettacolo di danza per Bermudas_forever e premio Danza&Danza come miglior produzione italiana 2021. Sipario ore 21.15.

Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza
RIFARE BACH (la natural bellezza del creato)
coreografia e regia:Roberto Zappalà
musica: Johann Sebastian Bach
un progetto di Roberto Zappalà e Nello Calabrò
danzatori: Giulia Berretta, Andrea Rachele Bruno, Corinne Cilia, Filippo Domini, Laura Finocchiaro, Anna Forzutti, Gaia Occhipinti, Silvia Rossi, Valeria Zampardi, Erik Zarcone

Con questa creazione Roberto Zappalà cura in profondità l’estetica e il linguaggio del corpo, e lo fa dedicando un’intera serata a Johann Sebastian Bach, che con la sua musica cristallina e preziosa incarna per il coreografo l’ideale di un’arte pura e “onesta”.

Al centro del lavoro un universo coreografico che mette il corpo, con tutta la sua fragilità, quale elemento fondante e transito ineludibile. La naturale bellezza del corpo dei danzatori e della musica di Bach ha nella creazione un corollario di suoni della natura e del mondo animale, come delle mini ouverture che introducono le note bachiane. Immagini bucoliche si susseguono, una natura quasi da alba dell’umanità dove i suoni dell’oggi, della sua violenza e tragedia sono ancora assenti, un grido d’allarme “futurista” che crea spazi su cui riflettere e sul sentire comune a volte assopito.

Far vivere in danza l’ammirazione che Zappalà nutre da sempre per il grande musicista tedesco è stato il fattore trainante che gli ha permesso di comporre tra soli, duetti, trii e ensemble, alcune delle pagine coreografiche a lui più care nella sua trentennale attività. Il titolo ‘Rifare Bach’ vuole anche essere un richiamo alle tante rivisitazioni musicali che nel tempo sono state fatte delle opere del compositore tedesco, e alcune di queste sono parte della ricerca del coreografo nella composizione musicale dell’opera.

Molti anni sono trascorsi da quando Roberto Zappalà si è confrontato con una creazione priva di una forte drammaturgia spesso legata al sociale, in Rifare Bach nessuna drammaturgia articolata e nessun intellettualismo, soltanto una stretta relazione tra l’estetica più eterea della musica e quella più carnale della danza per un viaggio denso di poesia. Ascoltare la natura e i suoi “silenzi”, per un ritorno a un mondo dove sia ancora possibile intendere la “straziante e meravigliosa bellezza del creato“

Info: www.teatropubblicopugliese.it

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