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Aggressione al liceo Michelangiolo, la lettera virale della Preside: “Il fascismo è nato su un marciapiede” – Il Riformista

“È in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune”

Antonio Lamorte — 22 Febbraio 2023

Aggressione al liceo Michelangiolo, la lettera virale della Preside: “Il fascismo è nato su un marciapiede”

Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque – ha scritto la preside del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Firenze, Annalisa Savino -, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti”. Lettera aperta, a studenti e familiari, a docenti e personale Ata che arriva a pochi giorni dal pestaggio che si è consumato sabato scorso davanti a un’altra scuola di Firenze, il liceo classico Michelangiolo. Episodio ancora da ricostruire nei dettagli, che però ha fatto il giro dei media. Il sindaco Dario Nardella aveva subito parlato di “aggressione squadrista”.

Sei ragazzi membri del collettivo di estrema destra Azione studentesca, “il movimento della destra identitaria nelle scuole. Un’alternativa militante”, contro due ragazzi di un collettivo di sinistra. La Procura di Firenze sta indagando l’ipotesi di violenza privata. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Digos fiorentina, allertati dalla preside del Michelangiolo, i sei giovani di Azione studentesca, tutti estranei al liceo di via della Colonna, stavano facendo volantinaggio nei pressi della scuola. Dove sarebbe esplosa una discussione con due studenti del liceo del collettivo Sum (Studenti uniti Michelangiolo).

La vicenda è stata ricostruita a partire da testimonianze e video ripresi dai telefonini. Sui social avevano preso a circolare anche foto che ritraevano i volti dei presunti aggressori. Ieri gli studenti avevano manifestato, pacificamente, nei pressi dello stesso liceo. La dirigente ha citato: “‘Odio gli indifferenti’ diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee”. E ancora: “Siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni. Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza”.

“Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura – ha concluso -. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così”. Nardella ha condiviso sui social la lettera della presidente, diventata virale in poco tempo. “I pestaggi avvenuti da studenti di Azione Studentesca davanti al liceo Michelangiolo hanno portato il silenzio di alcune istituzioni ma hanno aperto il megafono della cultura e dell’istruzione, la migliore parte dell’Italia. Grazie alla Preside del liceo Leonardo Da Vinci per questa riflessione chiara e pacata. Firenze sarà sempre antifascista”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.

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