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Ecco quali lavori in casa sono detraibili: l'elenco

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Quali lavori in casa sono detraibili e possono essere oggetto di Bonus? Scopri quali interventi e ristrutturazioni sono agevolabili e detraibili, nell’approfondimento. (scopri le ultime notizie sul bonus 150 euro e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Prima di elencare i lavori in casa detraibili, dobbiamo fare una differenza essenziali tra manutenzione ordinaria e straordinaria:

  • manutenzione ordinaria: riguarda tutte quelle opere effettuate per mantenere l’abitazione efficiente (impianti elettrici ed idraulici, per esempio). Questi lavori e queste spese NON sono oggetto di detrazione fiscale (a meno che non riguardino la prima casa). Vi rientrano anche la sostituzione di pavimenti, il rifacimento di intonaci interni e la tinteggiatura di pareti, soffitti, infissi interni ed esterni, l’impermeabilizzazione di tetti e terrazze. In questa categoria rientrano anche la sostituzione di serramenti e infissi e l’impermeabilizzazione di tetti e terrazze.
  • manutenzione straordinaria: riguarda tutti i lavori destinati al rinnovo e alla sostituzione di parti anche strutturali degli edifici. Questi lavori rientrano nelle detrazioni fiscali. Rientrano in questi lavori anche la realizzazione di ascensori, il rifacimento dei servizi igienici, il frazionamento o l’accorpamento delle unità immobiliari.

Lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria hanno una cosa in comune: l’IVA ridotta al 10%.

E ora vediamo nei dettagli le detrazioni fiscali.

  • Detrazioni fiscali per lavori sulla prima casa. In questo caso sono detraibili sia i lavori di manutenzione straordinaria che quelli di manutenzione ordinaria. Nella misura del 50% delle spese sostenute, fino ad un limite massimo di 96 mila euro. La somma sarà detratta in 10 Dichiarazioni dei redditi per dieci anni.

Secondo l’Agenzia delle Entrate, rientrano in questa detrazione i lavori su beni significativi, ovvero riguardanti:

  • ascensori e montacarichi;
  • infissi esterni e interni;
  • caldaie;
  • video citofoni;
  • apparecchiature di condizionamento e riciclo dell’aria;
  • sanitari e rubinetteria da bagni;
  • impianti di sicurezza.

Saranno detraibili anche le spese per il geometra o l’architetto che ha redatto il progetto o ha effettuato delle perizie o dei sopralluoghi e, ovviamente, le spese amminsitrative.

Sono detraibili anche i lavori per l’eliminazione di barriere architettoniche, per opere antisismiche e di messa in sicurezza degli edifici (come la rimozione dell’amianto).

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Marcello Russo

Quali lavori in casa sono detraibili: come ottenere la detrazione

Per poter usufruire della detrazione IRPE sulle spese di ristrutturazione è indispensabile pagare i costi con bonifico bancario o postale, indicando nella causale i dati catastali dell’immobile.

In particolar modo nel bonifico andranno indicati i seguenti elementi:

  • causale del versamento;
  • indicare la detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986;
  • indicare il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • indicare il codice fiscale o Partita Iva del beneficiario del pagamento.

I documenti da conservare, in caso di accertamento fiscale, sono:

  • domanda di accatastamento;
  • ricevute di pagamento dell’imposta comunale;
  • delibera dell’assemblea per l’esecuzione dei lavori condominiali;
  • dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori;
  • concessioni, autorizzazioni allo svolgimento dei lavori o dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà indicante data di inizio e spese ammesse al Bonus ristrutturazione.

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Quali lavori in casa sono detraibili: quali i Bonus disponibili

Per ristrutturare una casa si può godere non solo delle detrazioni fiscali, ma anche dei Bonus ristrutturazione.

Possono accedere al Bonus ristrutturazione 2023 tutti i contribuenti che rispettano i requisiti previsti, cioè tutte le persone fisiche che pagano le imposte in Italia, anche se non sono residenti.

Non bisogna necessariamente essere proprietari dell’edificio, l’importante è sostenere le spese per i lavori e avere un titolo idoneo alla detrazione fiscale. Ecco l’elenco di coloro che possono godere del Bonus ristrutturazione:

  • proprietari o nudi proprietari;
  • titolari di usufrutto, uso, abitazione o superficie;
  • locatari o comodatari;
  • soci di cooperative divise e indivise;
  • imprenditori individuali;
  • società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari.

Tali soggetti devono rispettare le seguenti condizioni:

  • essere in possesso dell’immobile;
  • eseguire i lavori di ristrutturazione pagandoli di tasca propria.

Le spese di ristrutturazione dovranno essere pagate attraverso bonifico, il quale dovrà riportare questa dicitura: “bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986” e poi questi elementi:

  • codice fiscale del beneficiario;
  • codice fiscale o Partita IVA del beneficiario del pagamento.
  • numero di fattura.

Quando si accede al Bonus ristrutturazione, si ha diritto automaticamente anche al Bonus mobili ed elettrodomestici. Novità ci sono anche per quanto riguarda il Bonus mobili 2023. Il massimale è stato portato da 5.000 euro a 8.000 euro.

La detrazione riguarderà il 50% delle spese totali sostenute.

Bisognerà ricordare di conservare la documentazione delle spese, che potrà servire in caso di controlli dell’Agenzia delle Entrate.

Devono essere conservati i seguenti documenti:

  • abilitazioni amministrative;
  • domanda di accatastamento;
  • ricevute di pagamento dell’IMU;
  • delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori e tabella millesimale di ripartizione delle spese;
  • comunicazione preventiva contenente la data di inizio dei lavori da inviare all’ASL;
  • fatture e ricevute fiscali relative alle spese pagate;
  • ricevute dei bonifici di pagamento.

Abbiamo visto quali lavori in casa sono detraibili.

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