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Aumenti dello stipendio a gennaio 2023: scopriamo chi potrà avere una busta paga più ricca in questo nuovo anno (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito). Quali sono gli aumenti dello stipendio a gennaio 2023? Scopriamo gli aumenti strutturali e quelli una tantum nell’approfondimento.
Indice
- Aumenti dello stipendio a gennaio 2023, bonus busta paga grazie ai festivi
- Aumenti dello stipendio a gennaio 2023, grazie al taglio del cuneo fiscale
- Aumenti dello stipendio a gennaio 2023: di quanto aumenta?
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Aumenti dello stipendio a gennaio 2023, bonus busta paga grazie ai festivi
In questo mese di gennaio gli stipendi saranno più ricchi, scopriamo perché e di quanto.
La busta paga del mese di gennaio sarà più ricca innanzitutto perché il 1° gennaio 2023 si è ritrovato di domenica.
Secondo i contratti collettivi nazionali, infatti, essendo il 1° gennaio una festività ed essendo caduta di domenica, in busta paga viene calcolata come festività non goduta e quindi aumenterà lo stipendio.
Inoltre il primo di gennaio è anche Capodanno, e si è quindi trattato di un doppio giorno festivo, cioè domenica e Capodanno, appunto. Al lavoratore subordinato, dunque, spetterà una “ulteriore retribuzione corrispondente all’aliquota giornaliera”.
A quanto ammonta questo aumento? Per i lavoratori dipendenti con stipendio mensile, si parla di circa 1/26 della retribuzione totale.
Non si tratta, ovviamente, di un aumento enorme, ma di un piccolo “bonus” rispetto alla normale retribuzione. Precisiamo anche che questo aumento riguarderà solo il mese di gennaio, mentre nei prossimi mesi le retribuzioni torneranno al loro solito importo.
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Aumenti dello stipendio a gennaio 2023, grazie al taglio del cuneo fiscale
Da questo mese di gennaio ci sono aumenti anche strutturali che riguarderanno gli stipendi dei lavoratori dipendenti, e sono quelli derivanti dal taglio del cuneo fiscale.
Secondo la nuova Manovra Finanziaria, i lavoratori dipendenti, a partire dal 2023, vedranno aumentare i loro stipendi.
Questa notizia positiva, però, non riguarderà tutti i lavoratori subordinati, ma solo coloro che percepiscono un reddito annuo che va tra i 20.000 e i 25.000 euro lordi.
L’aumento degli stipendi sarà possibile grazie all’aumento del taglio del cuneo fiscale, deciso dal Governo Meloni. Questo punto percentuale si va ad aggiungere ai due punti di taglio già decisi dal precedente Governo Draghi.
La misura è stata resa strutturale, ovvero permanente.
Draghi aveva già abbassato di due punti percentuale il cuneo fiscale per i lavoratori con reddito da lavoro dipendente fino a 35mila euro lordi.
Questa misura è stata confermata dal Governo Meloni, anzi è stata ampliata, con l’aggiunta di un ulteriore punto percentuale per i redditi fino a 25 mila euro.
Il taglio del cuneo fiscale altro non è che il taglio delle imposte dirette, indirette e i contributi previdenziali che impattano sul costo del lavoro e, dunque, sulla busta paga.
Questo porta inevitabilmente a un aumento degli stipendi dei lavoratori dipendenti.
Questi aumenti sono già stati visti in questi ultimi 4 mesi del 2022, grazie al taglio del cuneo fiscale di 2 punti percentuale dal Governo Draghi.
L’aumento di stipendio è partito a settembre e sarebbe dovuto terminare in questo mese di dicembre. L’aumento è stato di circa il 4% del proprio stipendio.
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Gli stipendi nel 2023 saranno più alti di quelli del 2022.
Ricapitolando:
- stipendi annui lordi sino a 25 mila euro = taglio cuneo fiscale del 3%;
- stipendi annui lordi da 25 a 35 mila euro = taglio cuneo fiscale del 2%.
Per chi ha un reddito compreso tra 25mila e 35mila euro non ci saranno aumenti rispetto agli ultimi quattro mesi di busta paga, perché il taglio del cuneo fiscale resterà quello deciso dal Governo Draghi, ovvero il 2%.
Gli aumenti saranno notati da chi ha un reddito annuo lordo inferiore ai 25 mila euro, perché in questo caso il taglio del cuneo sarà del 3%, e cioè:
- pari a 19,25 euro al mese, ovvero a 231 euro l’anno per chi guadagna 10 mila euro;
di 24,06 euro mensili e 288,75 annui per chi ne guadagna 12 mila 500; - pari a 28.88 euro al mese e 346,50 annui per la soglia di 15 mila euro;
di 28,81 euro mensili, pari a 345,69 all’anno per la soglia di 17 mila 500 euro; - pari a 32,92 euro al mese, ovvero 395,08 all’anno per la fascia da 20 mila euro;
di 37,04 euro al mese, pari a 444,46 annui per chi ne guadagna 22 mila e 500; - pari a 41,15 euro mensili, ovvero 493,85 annui per chi guadagna 25 mila euro l’anno.
Ecco la tabella degli aumenti dello stipendio
Reddito annuo lordo di 10 mila euro | Aumento dello stipendio mensile di 19,25 euro, 231 all’anno |
Reddito annuo lordo di 12.500 euro | Aumento dello stipendio mensile di 24,06 euro, 288,75 all’anno |
Reddito annuo lordo di 15 mila euro | Aumento dello stipendio mensile di 28,88 euro, 346,50 all’anno |
Reddito annuo lordo di 17.500 euro | Aumento dello stipendio mensile di 28,81 euro, 345,69 all’anno |
Reddito annuo lordo di 20 mila euro | Aumento dello stipendio mensile di 32,92 euro, 395,08 all’anno |
Reddito annuo lordo di 22.500 euro | Aumento dello stipendio mensile di 37,04 euro, 444,46 all’anno |
Reddito annuo lordo di 25 mila euro | Aumento dello stipendio mensile di 41,15 euro, 493,85 all’anno |
Abbiamo visto gli aumenti dello stipendio a gennaio 2023 grazie ai festivi e grazie al taglio del cuneo fiscale.
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