Peggio del Covid, con cinque milioni di morti l’anno nel mondo. Farmindustria mette intorno al tavolo esperti e istituzioni per parlare della sfida all’antibiotico resistenza, visto il primato italiano in Europa nel consumo
L’umanità alle prese con la resistenza agli antibiotici è come un cane che si morde la coda: abbiamo inventato il modo per combattere il flagello delle infezioni – in cento anni abbiamo così guadagnato 35 anni di aspettativa di vita in più – ma ne abusiamo e alla fine ne siamo vittime. All’Italia va il primato in Europa per il consumo, anche se secondo il report dell’Aifa, nel 2021 è sceso del 3,3% rispetto all’anno precedente.
Per Schillaci un triste primato europeo da combattere
“La lotta all’antibiotico-resistenza – ha spiegato Orazio Schillaci, ministro della Salute, intervenendo a un evento promosso da Farmindustria a Palazzo Wedekind – è un tema che ci sta molto a cuore. Siamo intervenuti già con la legge di Bilancio mettendo dei fondi ad hoc per il Piano di prevenzione nel quale crediamo molto”. Oggi “abbiamo il triste primato fra i Paesi europei. È un focus da combattere insieme. Credo che dobbiamo responsabilizzare ed educare i cittadini a un uso giusto degli antibiotici. Rappresenta una delle sfide più importanti per il prossimo futuro per la salute pubblica italiana e europea”. Ma non è solo il paziente che va informato, anche chi prescrive deve essere più consapevole. “Bisogna fare squadra – dice Schillaci -, soprattutto con i medici di medicina generale. Con loro abbiamo affrontato il problema e anche con i farmacisti. Penso che questa sia una battaglia che possiamo vincere insieme. Importante anche per ridurre il tasso di ospedalizzazione che potrebbe incrementarsi”. Uno degli strumenti di prevenzione, utili per combattere contro l’antibiotico-resistenza sono i vaccini. Ed infatti “nel nuovo Piano vaccinale – osserva il ministro – ci sono tutti gli strumenti per superare la possibile necessità di antibiotici con una adeguata vaccinazione nelle popolazioni target”.
Una sfida globale secondo Cattani
Della stessa idea anche il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani: “È una sfida globale, sanitaria, economica e sociale peggiore del Covid”. La ricetta prospettata prevede anche il contributo della vaccinazione. “La scienza – continua Cattani – sta andando verso nuovi confini, dobbiamo far sì che il beneficio della tecnologia si coniughi con la parte scientifica. Il valore dell’intelligenza artificiale sta cambiando i modelli predittivi e dovrebbe, al pari dell’Hta, non essere più un costo ma un beneficio”.
Una pandemia da 5 milioni di morti l’anno, l’allarme di Rappuoli
“Gli antibiotici stanno finendo e ciò diventa un problema”, osserva Rino Rappuoli, direttore scientifico della Fondazione Biotecnopolo di Siena, Centro Nazionale Anti-pandemico. “È la ragione per cui parliamo di pandemia silente. Direi però che non è più silente perché inizia a fare rumore: fa 5 milioni di morti l’anno. Nel 2050 sono previsti 10 milioni di morti. I batteri stanno accumulando resistenza dappertutto. Negli ospedali e nelle case usiamo gli antibiotici, 130mila tonnellate sono usati per far crescere mucche polli e pesci. È vero che in Europa e in Italia stanno diminuendo ma in Cina e in India l’uso sta aumentando. La conseguenza è che gli antibiotici finiscono nelle acque reflue aumentando la resistenza”. Il problema non è solo di salute, ma anche economico visto che, come ricorda Rappuoli, le previsioni globali parlano di costi introno ai 100 trilioni di dollari entro il 2050. “Non c’è più tempo di aspettare”. Altro tema è l’esaurimento di antibiotici efficaci contro il quale la scienza indica la strada della vaccinazione. “I vaccini per fortuna durano – dice il professor Rappuoli -, non hanno il fenomeno della resistenza ma sono limitati e non abbiamo vaccini per tutti i batteri che vorremmo. Dal 1984 non abbiamo sviluppato una nuova famiglia di antibiotici. Al contrario, per i vaccini il periodo d’oro è adesso”.