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Come non pagare un vecchio debito

6‘ di lettura

Come non pagare un vecchio debito, è il caso di quelle pendenze che vengono contestate dopo un bel po’ di tempo e che quasi avevamo dimenticato. (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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Vediamo in questo post se e quando è possibile non pagare o comunque qual è la strategia migliore per provare a contrastare le richieste del creditore.

C’è un primo argine a tutela del debitore, si chiama prescrizione. La legge ha stabilito un tempo limite entro il quale è possibile richiedere la riscossione di un credito.

Scopri la pagina dedicata alla gestione dei debiti e a metodi per evitare il pignoramento.

Se si supera quel periodo e interviene la prescrizione il creditore non avrà più la possibilità di agire contro il debitore, neppure ricorrendo alla magistratura.

Come sapete i termini di prescrizione variano a seconda del debito (da 6 mesi a a 5 e fino a 10 anni), ma non solo: bisogna anche ricordare che una semplice lettera di diffida interrompe i termini di descrizione. Di fatto li fa ricominciare di nuovo da capo.

Vediamo come quando un debitore può provare a evitare di pagare un vecchio debito e quali sono le armi a disposizione del creditore per ottenere il rimborso delle somme che gli sono dovute.

Potresti essere interessato a un articolo che spiega come evitare il pignoramento del conto corrente in rosso; c’è un post che racconta come salvare dal pignoramento una casa cointestata; abbiamo anche verificato se è possibile evitare il pignoramento dello stipendio con il licenziamento.

Come non pagare un vecchio debito: quando può essere chiesto?

Per le ragioni che abbiamo esposto nel paragrafo precedente solo la prescrizione può impedire per legge a un creditore di pretendere il rimborso di un debito. Se la richiesta avviene entro i termini è legittima, anche sono passati degli anni. E quindi, anche se si tratta di un vecchio debito.

Ovvero, se non avete pagato la Tari quattro anni fa e il Comune via invia una richiesta di pagamento, sarete tenuti a versare il dovuto per evitare che la procedura arrivi fino al pignoramento. Magari chiedendo – è possibile – una adeguata dilazione dei versamenti.

Ovviamente alcuni debiti vanno in prescrizione prima degli alti. In particolare i debiti per le utenze domestiche di luce e gas si prescrivono in due anni, i debiti con professionisti scadono invece dopo 3 anni, proprio come quelli per delle lezioni private e del bollo auto.

C’è da aggiungere qualcosa sulla prescrizione. Se un cittadino non ha pagato l’Imu per dieci anni e il termine di prescrizione è di cinque anni, l’ente della riscossione potrà pretendere il pagamento solo dell’ultimo quinquennio.

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Come non pagare un vecchio debito: la contestazione

Dunque la prescrizione è determinante per avere la possibilità di non pagare un vecchio debito. Se i termini sono scaduti si può evitare di saldare il dovuto. In caso contrario l’operazione è più complessa.

Può anche capitare di ricevere una richiesta di pagamento per dei tributi che sono invece già stati versati.

In questo caso basta esibire una ricevuta di pagamento. E se è stata persa? Esiste una soluzione alternativa: potrebbe infatti venire in soccorso l’estratto conto bancario, dal quale è possibile dimostrare il versamento del bonifico (o anche dell’assegno).

Potrebbe anche essere sufficiente, quando è possibile, una dichiarazione scritta del creditore, che conferma di aver già ricevuto il saldo del dovuto.

Se invece si è già andati oltre i termini di prescrizione, l’azzeramento del debito dovrebbe scattare in automatico. A volte non accade, il creditore insiste nonostante tutto a pretendere la restituzione delle somme. In questo caso bisogna opporsi, rivolgersi al giudice e chiedere che venga accertata la prescrizione.

Per evitare che intervenga la prescrizione il creditore dovrà inoltrare un atto formale (Pec, raccomandata con ricevuta di ritorno o una lettera consegnata a mano con firma di accettazione). In questo caso i tempi si azzerano e i termini di prescrizione iniziano a decorre nuovamente da zero.

Come non pagare un vecchio debito: quando decorre la prescrizione

Il tempo della prescrizione bisogna calcolarlo dal giorno in cui il creditore avrebbe dovuto iniziare a riscuotere il debito. Se non sono state stabilite delle date, la decorrenza parte dal giorno della firma del contratto.

Questi sono i principali termini di prescrizione.

10 anni di prescrizione

Questi debiti scadono dopo 10 anni:

  • i debiti che derivano da un contratto;
  • i debiti connesse a una condanna contenuta in una sentenza;
  • i contributi straordinari (una tantum) da versare al condominio;
  • debiti con le banche e le finanziarie;
  • i risarcimento per l’assicurazione sulla vita;
  • demansionamento da parte del datore di lavoro o riconoscimento di una qualifica superiore;
  • tutte le imposte e le tasse dovute allo Stato: 
    • Irpef;
    • Ires;
    • Iva; 
    • imposta di bollo; 
    • canone Rai; 
    • imposta di registro; 
    • imposta catastale;
    • imposta ipotecaria.

5 anni di prescrizione

Si prescrivono invece in 5 anni: 

  • le bollette del telefono;
  • il canone d’affitto;
  • gli oneri ordinari di condominio (i costi da sostenere ogni mese);
  • gli abbonamenti che vanno pagati almeno una volta all’anno o per frazioni inferiori;
  • i contributi da parte del datore di lavoro;
  • gli stipendi da parte del datore di lavoro;
  • i contributi dovuti all’Inps e Inail;
  • le multe stradali;
  • le sanzioni amministrative o penali.

3 anni di prescrizione

Si prescrivono in 3 anni:

  • i debiti con un professionista (avvocato, medico e così via);
  • il bollo auto;
  • lezioni private.

2 anni di prescrizione

Si prescrivono invece in due anni:

  • le spese di condominio da pagare al locatore;
  • risarcimento del danno per incidenti stradali;
  • la provvigione dell’agente immobiliare;
  • il premio dell’assicurazione per la polizza.

6 mesi di prescrizione

Si prescrivono in sei mesi:

  • i pagamenti per aver alloggiato in hotel, pensione, albergo, ostello, affittacamere o b&b.

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