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Nodo ferroviario di Bari, il Consiglio di Stato deciderà entro un mese

Discusso il ricorso presentato da Rfi contro la sentenza del Tar Puglia – sospesa a gennaio – che ha annullato l’autorizzazione paesaggistica

Redazione online

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30 Marzo 2023

BARI – Si conoscerà entro trenta giorni la decisione del Consiglio di Stato sul nodo ferroviario a sud di Bari. Questa mattina, nella sede di Palazzo Spada, a Roma, si è svolta l’udienza di merito durante la quale è stato discusso il ricorso presentato da Rfi contro la sentenza del Tar della Puglia, che nel novembre scorso aveva annullato l’autorizzazione paesaggistica data dalla Regione Puglia per il progetto della nuova rete ferroviaria nella zona di Lama San Giorgio, a sud del capoluogo pugliese.

Già a gennaio, in ogni caso, il Consiglio di Stato con una ordinanza aveva sospeso integralmente la sentenza del Tar di Bari, smentendo su tutta la linea i presunti rischi ambientali insiti nel progetto da 390 milioni (di cui 204 del Pnrr) per eliminare il fascio di binari che taglia in due i quartieri Madonnella e Japigia di Bari. In quella data sostenne che il progetto sarebbe stato «conforme a quanto in precedenza autorizzato e alle specifiche prescrizioni di tutela eventualmente sopravvenute» perché è «rimasto invariato rispetto a quello definitivo approvato» dal Cipe nel 2015 e ritenuto paesaggisticamente compatibile dalla Regione Puglia già nel 2014.

L’appalto sposta i binari dalla linea del mare verso un’area interna e prevede la variante di un tratto della strada statale 16. L’opera rientra nel più ampio progetto del Nodo ferroviario di Bari (tratta Bari Centrale-Bari Torre a Mare).

«Dal nostro punto di vista l’autorizzazione paesaggistica è illegittima» ha commentato l’avvocato Fabrizio Lofoco, legale del Comune di Noicattaro (Bari) che è uno dei ricorrenti. «Il Tar ha quindi fatto bene ad annullarla. Non siamo contro l’opera – ha aggiunto – ma contro questo tracciato. Ne esiste uno alternativo, che non tocca la Lama San Giorgio e non crea problemi, ma è stato trascurato».

Secondo i ricorrenti dinanzi al Tar, questo tracciato «permetterebbe di completare l’opera entro i termini previsti». Della stessa opinione l’avvocato Giacomo Sgobba, che assiste il comitato di cittadini. «Non sappiamo quale possa essere l’esito della decisione – ha detto -. Entriamo da vincitori, con una sentenza del Tar a nostro favore, ma ci sono delle sospensive cautelari che ci sono contro. In caso di nostra vittoria l’opera non si bloccherebbe, ma andrebbe sul tracciato alternativo che necessita di una nuova procedura che si risolve in 15 giorni». 

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