Roma, 20 mar – Ennesima provocazione nei confronti del popolo palestinese da parte del nuovo governo israeliano, insediatosi da pochi mesi, guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu. Questa volta hanno fatto scalpore le imbarazzanti dichiarazioni del ministro delle Finanze di Israele e leader del partito Sionismo Religioso, Bezalel Smotrich, il quale ha pubblicamente negato l’esistenza del popolo palestinese affermando che “non si può parlare di ‘palestinesi’ perché non esiste un ‘popolo palestinese’. È un’invenzione del secolo scorso in funzione antisionista”. Parole che hanno trovato subito la ferma indignazione da parte del primo ministro palestinese Mohammad Shtayyeh, il quale si è scagliato contro il governo israeliano.
Continue provocazioni di Israele
Queste esternazioni del ministro Smotrich sono solamente una delle ultime provocazioni portate avanti da Israele, in un clima che, dalla nascita del nuovo governo Netanyahu (fortemente permeato da un estremo sionismo conservatore), si sta surriscaldando sempre di più. Aveva fatto molto scalpore nei mesi scorsi la visita del neoministro della Sicurezza Itamar Ben-Gvir alla Spianata delle Moschee, uno dei luoghi sacri più contesi di Gerusalemme e la sua conseguente dura presa di posizione nei confronti dei sentimenti anti-occupazione dei palestinesi con l’espressa volontà di rimuovere tutte le bandiere della Palestina, considerate un “simbolo del terrorismo”. Inoltre, due settimane fa, lo stesso Smotrich, aveva auspicato che un intero villaggio palestinese venisse cancellato.
Escalation delle violenze israeliane
Intanto non si fermano i continui raid delle forze armate israeliane nella Cisgiordania occupata, durante l’intero 2022 più di 150 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco di Israele. Secondo l’Onu, il clima, in seguito ad una escalation di violenze nei territori occupati militarmente dall’esercito israeliano e nella stressa città di Gerusalemme, sta raggiungendo nuovamente il punto di ebollizione. Il portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas ha avvertito che “l’uccisione quotidiana di palestinesi è una dichiarazione di guerra”, mentre un portavoce di Hamas ha affermato che “l’escalation dei crimini e del terrorismo di Israele incontrerà un’escalation di resistenza”.
Andrea Grieco
Ti è piaciuto l’articolo?
Ogni riga che scriviamo è frutto dell’impegno e della passione di una testata che non ha né padrini né padroni.
Il Primato Nazionale è infatti una voce libera e indipendente. Ma libertà e indipendenza hanno un costo.
Aiutaci a proseguire il nostro lavoro attraverso un abbonamento o una donazione.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: