Roma, 15 mar – E’ morto di polmonite sabato, all’età di 91 anni, Jiang Yanyong, l’ex chirurgo militare cinese divenuto famoso per aver denunciato l’insabbiamento dell’epidemia di Sars del 2003, da parte delle autorità comuniste. Il dottor Jiang era stato elogiato per aver salvato migliaia di vite umane dopo aver scritto una lettera nella fase iniziale della crisi Sars nel 2003. La stessa lettera, però, portò al chirurgo cinese una lunga serie di processi politici sotto le bandiere rosse di Pechino, in quanto in essa egli polemizzava su come i funzionari del Partito stavano minimizzando la minaccia. Il medico militare dovette all’ora sopportare gli arresti domiciliari per la sua incrollabile franchezza.
Muore a 91 anni il medico che annunciò la verità sulla Sars
Nel 2003 l’epidemia Sars infettò più di 8.000 persone in tutto il mondo. Di queste, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, 774 morirono. Il dottor Jiang all’epoca lavorava in un ospedale di Pechino, era l’aprile 2003, quando fu allarmato nel sentire il ministro della sanità cinese rassicurare il popolo riducendo la malattia respiratoria mortale soltanto a una manciata di casi. In prima linea durante lo scoppio dell’emergenza, Jiang Yanyong sosteneva la convinzione dell’esistenza di oltre 100 casi di Sars – sindrome respiratoria acuta grave – nei soli reparti degli ospedali militari. Il medico inviò dunque una lettera in cui denunciava le bugie della narrativa ufficiale alle emittenti statali cinesi. La stampa comunista ignorò però la lettera cercando di insabbiare la scomoda verità confermata dal medico, ma la lettera era ormai trapelata anche ai media stranieri che, in uno scoop internazionale, ne pubblicarono integralmente il resoconto.
La lettera scomoda che salvò migliaia di vite umane
Le rivelazioni di Yanyong costrinsero il governo cinese ad ammettere di aver fornito informazioni false e, nella stessa notte, il governo comunista imposte rigide misure di contenimento alla popolazione, che contribuirono a rallentare la diffusione del virus. La lettera del medico militare portò anche al licenziamento del ministro della salute cinese e dell’allora sindaco di Pechino. “Sentivo di dover rivelare cosa stava succedendo – dichiarò all’ora Yanyong – non solo per salvare la Cina, ma per salvare il mondo”.
La sfida di Jiang al Partito Comunista su Piazza Tienanmen
L’anno successivo, il dottor Jiang sfidò nuovamente Pechino, invitando il Partito Comunista Cinese a riconoscere gli errori del 1989 contro i manifestanti di piazza Tiananmen e i centinaia, forse migliaia, di civili uccisi nella repressione. In quella buia notte del 1989, Jiang operava come chirurgo a Pechino e in un’altra lettera ha raccontato come le autorità “abbiano agito in modo frenetico, utilizzando carri armati, mitragliatrici e altre armi per sopprimere studenti e cittadini totalmente disarmati“. I cittadini cinesi dovrebbero essere “ancora più delusi e arrabbiati contro il Partito Comunista, per aver ridotto tutto a una rivolta controrivoluzionaria – aveva dichiarato il medico ribelle – Il PCC deve riconoscere il terribile errore che ha commesso”. A causa di questa lettera, Jiang e sua moglie, Hua Zhongwei, furono successivamente arrestati, ma il medico militare rimase per anni imperterrito sull’argomento, continuando a sostenere la propria verità e le accuse contro il Partito. Non pago, nel 2019 scrisse un’altra lettera al presidente cinese Xi Jinping, ribadendo che la repressione di piazza Tiananmen fu un orrendo “crimine”.
Ha rotto l’abitudine al silenzio della Cina
Nato nel 1931 nella città orientale di Hangzhou, da una ricca famiglia di banchieri, il dottor Jiang iniziò a studiare medicina dopo aver visto la zia morire di tubercolosi. Deceduto all’età di 91 anni lo scorso sabato, lascia sua moglie, un figlio e una figlia. Nel corso della sua vita ha ricevuto diverse onorificenze civili che riconoscono le sue posizioni pubbliche, tra cui il Premio Ramon Magsaysay per il servizio pubblico nel 2004. “Ha rotto l’abitudine al silenzio della Cina e ha costretto la verità sulla Sars allo scoperto”, si legge nella citazione del premio. Speriamo che medici ribelli come Jiang Yanyong ne nascano ancora.
Andrea Bonazza
Ti è piaciuto l’articolo?
Ogni riga che scriviamo è frutto dell’impegno e della passione di una testata che non ha né padrini né padroni.
Il Primato Nazionale è infatti una voce libera e indipendente. Ma libertà e indipendenza hanno un costo.
Aiutaci a proseguire il nostro lavoro attraverso un abbonamento o una donazione.