bufera-a-san-donato:-il-parcheggio-dell’ospedale-diventera-a-pagamento

Bufera a San Donato: il parcheggio dell’ospedale diventerà a pagamento

La nuova cabina dei ticket per il pagamento del parcheggio all’ospedale San Donato

La notizia era già nell’aria, e ora ci siamo. A giorni il parcheggio dell’ospedale di San Donato diventerà a pagamento. All’ingresso della grande area da 800 posti realizzata a ridosso di piazza Malàn sono state predisposte sbarre di accesso e macchinette per l’emissione dei ticket. Ufficializzate anche le tariffe: gratis per i primi 20 minuti, 60 centesimi se si sosta da 20 a 60 minuti, un euro all’ora a partire dalla seconda ora.

Benché gli esborsi siano contenuti e funzionali ad un maggiore presidio dell’area, che in questo modo sarà custodita e sorvegliata in ogni momento, la notizia ha suscitato qualche malumore da parte di utenti e visitatori dell’ospedale.

Sui social locali non mancano i post polemici, come quello di Claudio Semeraro: “Oltre a non capire il senso di un parcheggio a pagamento davanti a un ospedale – scrive su Facebook -, vorrei che qualcuno mi chiarisse chi ha deciso di rendere quel parcheggio a pagamento”. Secondo Barbara Barra “tutti i parcheggi degli ospedali dovrebbero essere gratuiti. Chi va in ospedale non lo fa per divertirsi, o passare il tempo: si sta male, si hanno problemi, magari non si riesce a camminare”. “Spero che un giorno ci sia la fermata di un mezzo pubblico”, sono le parole di Vincenza Campaniello.

Ma c’è anche chi non si scompone, in considerazione del fatto che, a eccezione del Predabissi a Vizzolo, tutti gli ospedali del Milanese, dal San Raffaele all’Humanitas, sono dotati di stalli a pagamento. Sul tema interviene anche Nicola Di Marco, consigliere regionale dei Cinque Stelle, che già in passato aveva sollevato la questione. “Il diritto alla salute dovrebbe essere sottratto a logiche di mercato, lucrare è inaccettabile. Riteniamo che i parcheggi degli ospedali debbano essere gratuiti, quanto meno nelle prime ore e sicuramente per i cronici. Si ritiene necessario un intervento della Regione, che ha il dovere di far sentire la propria voce”.

Related Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *