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Sondaggio Quorum-Youtrend: con Elly Schlein il Pd torna secondo partito, Meloni ha la fiducia di 1 italiano su 2 – Il Riformista

Gli italiani hanno risposto anche su bonus edilizi, balneari e 41bis

Redazione — 6 Marzo 2023

Sondaggio Quorum-Youtrend: con Elly Schlein il Pd torna secondo partito, Meloni ha la fiducia di 1 italiano su 2

Gli italiani danno fiducia al nuovo Pd a guida Elly Schlein facendolo tornare secondo partito nelle intenzioni di voto ma premiano anche la leader di FdI e presidente del consiglio Giorgia Meloni, per lei quasi un italiano su due ripone la fiducia. Questo è quando emerge dall’ultima rilevazione di Quorum/YouTrend per Sky Tg24. Ma il campione intervistato ha anche risposto ad altre domande: cosa ne pensa dei grandi temi di attualità come le nuove norme sui bonus edilizi ill dibattito sul mantenimento del 41-bis.

Giorgia Meloni continua a riscuotere consensi a quattro mesi dall’insediamento. Il 44% degli italiani ha un giudizio positivo di quanto fatto finora, un dato di rilievo per un esecutivo così politicamente schierato. Va notato che tra le cause della buona tenuta dirimente è anche il consenso riscosso tra gli elettori del Terzo Polo: il 50% di chi vota Azione-Italia Viva lo promuove.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella riscuote sempre un ampio apprezzamento ma il leader di partito che ottiene più fiducia dagli elettori è la premier Giorgia Meloni (44%), di seguito Giuseppe Conte (41%) e la segretaria del Pd Elly Schlein (31%).

L’elezione di Schlein, per quanto riguarda le ipotetiche intenzioni di voto, ha fatto recuperare terreno al Pd che si posiziona come seconda forza politica (al 17,9%) dopo Fratelli d’Italia, saldamente in testa alla lista con il 28,7%. Terzo è il Movimento 5 stelle, al 15,6%. Tutti gli altri partiti sono sotto il 10%. Con la nuova leader, il 31% degli intervistati ritiene che il Pd sia “più votabile” di prima.

Il 37% degli italiani pensa poi che la principale forza di centrosinistra aumenterà adesso il suo consenso. Il partito potrebbe diventare più appetibile soprattutto per giovani e donne – segmenti di popolazione che erano già di chiaro riferimento per la neosegretaria in ottica primarie – ma che sembra suscitare un nuovo interesse anche tra gli elettori dei cinquestelle.

Tra i temi al centro del dibattito politico c’è quello sulle concessioni balneari. La posizione dell’elettorato è chiara: quasi un italiano su due (48%) è a favore dell’immediata liberalizzazione delle concessioni. La maggior parte degli elettori di FdI e degli altri partiti di governo preferirebbe che venissero tutelati i gestori degli stabilimenti, mentre gli elettori dei partiti d’opposizione propendono di gran lunga per liberalizzare immediatamente le concessioni.

Lo stop deciso dal governo ai meccanismi della cessione del credito e dello sconto in fattura e la scelta piace al 49% degli elettori, in primis a quelli di Fratelli d’Italia (67%). Solo chi vota Cinque Stelle, primi promotori del Superbonus 110%, continua a pensare che ridurre gli incentivi sia un errore che potrebbe mandare in crisi il comparto edilizio.

Riguardo alla proposta europea di rendere obbligatorio per tutte le case in vendita di rientrare nella classe energetica E, a partire dal 2030, gli italiani si spaccano. Contrari (46%) in leggera maggioranza sui favorevoli (42%). Colpisce il gap generazionale e culturale: under 35 e laureati sono a favore della proposta, in controtendenza col resto della popolazione dove prevalgono i pareri contrari.

Secondo molti italiani poi, la parità di genere è tratta di un obiettivo ancora lontano. Per il 62% degli intervistati uomini e donne in Italia non godono degli stessi diritti. Un opinione che trova concordi anche la maggioranza degli uomini. Sull’argomento dissentono soltanto gli elettori dei partiti della coalizione di governo.

A quattro mesi abbondanti dall’inizio dello sciopero della fame di Alfredo Cospito continuano le manifestazioni degli anarchici e dei loro simpatizzanti. Dal sondaggio emerge che più della metà degli italiani (56%) ritiene che il carcere duro non vada toccato: è considerato una norma necessaria, e solo un quarto degli italiani ritiene che sia uno strumento che presti il fianco troppo facilmente ad abusi. Soltanto una percentuale residuale di italiani ritiene che il 41-bis sia un istituto sorpassato.

Redazione

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