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Professore ed ex pornostar vince contro La Sapienza, che dovrà risarcirlo: la storia di Ruggero Freddi

di Luca Mastinu |

Ruggero Freddi, professore ed ex pornostar, ha vinto la sua causa contro La Sapienza, la prestigiosa facoltà della Capitale. Intervistato da Repubblica, il docente ha raccontato la sua storia e ha rilasciato un post anche sui suoi canali social.

La storia di Ruggero Freddi

Come ricostruisce anche Fanpage, Ruggero Freddi insegnava Analisi Matematica presso il dipartimento di Ingegneria Clinica dell’Università La Sapienza di Roma.

Nel 2019 la facoltà gli aveva proposto di insegnare Analisi 1 per 100 ore dietro un compenso di 4mila euro, ma dopo 60 ore svolte era stato sostituito senza motivazioni al seguito. Per questo Freddi aveva scritto una mail alla direttrice del dipartimento, ma non aveva ricevuto alcuna risposta.

Sul suo profilo Facebook e su Instagram, Ruggero Freddi precisa che per quell’incarico non gli era stato proposto alcun contratto.

Il ricorso alle vie legali

Intervistato da Repubblica, Ruggero Freddi ha precisato di non avere gli elementi per sostenere che quell’atteggiamento assunto da parte dell’Università La Sapienza fosse dovuto ai suoi trascorsi da attore porno negli Usa, ma alcuni episodi rivelati al quotidiano lo hanno fatto sospettare più volte.

Le sue parole:

Mi viene proposto di insegnare Analisi 1. Sarà molto ben pagato, mi dicono, ma non c’è tempo di fare un bando. Mi chiedono di iniziare con il titolare con la garanzia che appena possibile sarebbe stato formalizzato il mio contratto. Ma dopo 60 ore mi viene detto che ero stato sostituito. Ho scritto alla direttrice del dipartimento chiedendole spiegazioni. All’inizio volevo capire se avessi fatto qualcosa di sbagliato. Poi volevo essere pagato per le 60 ore lavorate. Ma non ho mai avuto risposta.

Quindi Freddi si è rivolto ad un giudice civile.

La Sapienza condannata al risarcimento

Il 24 gennaio la seconda sezione gli ha dato ragione. A Ruggero Freddi è stato riconosciuto il diritto a ricevere il pagamento di 2500 euro per il lavoro svolto, e La Sapienza dovrà pagare una sanzione da 1500 euro.

Il giudice ha riconosciuto la responsabilità aggravata per un “atteggiamento di ingiustificata chiusura“.

Repubblica Freddi ha dichiarato: “Loro si sono difesi sostenendo che avrei dovuto lavorare gratis perché ero un dottorando“, una giustificazione che il giudice ha respinto in quanto un dottorando può svolgere “attività integrativa gratuita consistente in esercitazioni, seminari, tutorato per gli studenti”. Gli studenti di Ruggero Freddi, invece, erano circa 300.

Sui suoi canali social ha dichiarato:

In questa vicenda ci sono dei responsabili, persone dell’ateneo che non pagheranno di tasca propria e che hanno sprecato i nostri soldi (le nostre tasse) in un processo inutile (che La Sapienza sapesse di avere torto lo ha riconosciuto ufficialmente il giudice nella sentenza condannandola per lite temeraria). Queste persone non possono rimanere sempre impunite, prendersela con arroganza con gli “ultimi arrivati” e farlo sperperando denaro pubblico.

Con la condanna, tuttavia, la storia non è ancora finita. Lo annuncia lo stesso Ruggero Freddi sui social, dopo aver puntato il dito contro la direttrice del dipartimento e contro il Rettore. “Questa storia non deve finire qui”.

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