Roma, 26 feb – La maggior parte dell’elettricità prodotta in Zambia proviene da centrali idroelettriche, ma questo sta creando enormi problemi visto che la carenza di piogge ne ha ridotto la capacità produttiva e ha costretto la società dell’energia statale a interrompere l’erogazione di elettricità. Questa situazione ovviamente è insostenibile e il governo di Lusaka ha deciso di affidarsi agli Emirati Arabi Uniti, siglando con il Paese del Golfo un accordo di collaborazione per costruire una centrale solare da 2.000 megawatt.
Come e perché gli Emirati Arabi investono in Zambia
Il costo di questo progetto ha un valore di 2 miliardi di dollari e vedrà la partecipazione paritetica di Zesco, la società elettrica statale dello Zambia e di Masdar, società emiratina specializzata nella costruzione di centrali elettriche rinnovabili. La costruzione di questa centrale solare avverrà in varie fasi e prevede all’inizio una installazione di 500 megawatt, da ampliare poi fino ad arrivare ai suddetti 2.000 megawatt. Per capire l’importanza di questo progetto basti pensare che al momento la capacità produttiva dello Zambia è di 3.500 megawatt, quindi verrà più che raddoppiata la quantità di elettricità prodotta.
Non è un caso che l’investimento sarà di una società degli Emirati Arabi, perché il Paese del Golfo sta cercando alleanze diplomatiche in Africa per aumentare la sua influenza nel continente nero. Molti potranno trovare sorprendente che un Paese produttore di petrolio investa in centrali solari. Anche in questo caso c’è però una strategia ben precisa: gli Emirati puntano a diversificare la propria economia dal petrolio, visto che la domanda di oro nero nei prossimi anni è destinata a raggiungere un picco per poi diminuire progressivamente.
Giuseppe De Santis
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